IN MARGINE AL NOSTRO RECENTE CONVEGNO SUL PASSATO E PRESENTE DELLE AUTO ELETTRICHE

Articolo pubblicato il 12-02-2024

IN MARGINE AL NOSTRO RECENTE CONVEGNO SUL PASSATO E PRESENTE DELLE AUTO ELETTRICHE

La pubblicazione della monografia AISA 133 “L’Auto elettrica ieri e oggi”, contenente gli atti del convegno AISA dallo stesso titolo, ha suscitato un interessante scambio di considerazioni tra i nostri soci Patrick Italiano e Lorenzo Morello, relatore al convegno.

Inoltre pubblichiamo tre belle foto di una poco nota vettura elettrica Touring costruita nel 1941, inviateci dal nostro socio Carlo Bianchi Anderloni, sempre in margine al nostro convegno.

(nel frontespizio un’immagine della prima Lohner-Porsche.)

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Ci scrive Patrick Italiano:

Devo dissentire quando a pag. 14 Lorenzo Morello tratta di vetture ibride riprendendo l’affermazione della Porsche/VW sul primato della Lohner Porsche in quanto prima auto ibrida. Sarà possibilmente la prima applicazione effettiva di un concetto francese del 1893 dove il motore a benzina serve esclusivamente alla ricarica della batteria tramite una generatrice dedicata, separata dai motori propulsivi (cosiddetta ibrida in serie).

La vettura Pieper.

La prima vettura ibrida dove un motore a benzina lavora in parallelo con un singolo motore elettrico (1.8kw), che serve pure da generatore è la Pieper “petroleo-elettrica” del 1899. I brevetti sono del giugno 1898 e la prima realizzazione, di cui si sa poco ma esiste una foto, è un quadriciclo. Poi la vettura, con monocilindrico De Dion da 3.5CV e motore elettrico, viene presentata a Liegi nel marzo 1899, a settembre a Berlino (medaglia d’oro della mostra automobilistica) e all’expo di Parigi nel 1900 (fuori concorso). La stampa parlò di un ordine di 100 esemplari dalla Francia nel 1899, ma non ci sono dati accertati sull’entità della produzione. Furono vendute anche licenze a ditte estere, di cui non si sa il seguito. La cosa più interessante (anche se è coperta da brevetti del 1903, quindi fu un perfezionamento introdotto ulteriormente) è la regolazione elettromagnetica del carburatore a seconda dello stato di carica della batteria, e quindi il funzionamento automatico dove il motore elettrico viene in aiuto al piccolo monocilindrico in salita e apre o chiude automaticamente la farfalla a secondo del bisogno di ricarica della batteria mantenendo la velocità alla vettura. Quando si usa il freno elettrico, il motore-generatore ricarica col moto della vettura e chiude la farfalla.

 

La costruzione verrà interrotta da difficoltà dell’azienda (che produceva armi, biciclette, materiale elettrico e automobili) verso il 1902-1903, per poi riprendere nel 1905 sotto il marchio Auto Mixte che durò fino alla Grande Guerra con vari modelli a 4 cilindri, decisamente più potenti della vetturetta del 1899,  anche adattati ad uso industriale e bellico (furono prodotti anche autobus, un’autopompa per i vigili del fuoco dove l’insieme motore a scoppio più dinamo potevano far funzionare la pompa senza tempo d’avviamanto, o un faro per la contrarerea).

 

Un libro ne tratta, anche se in modo poco preciso:  Michel Bedeur, “Henri Pieper un génie créateur”, Editions Vieux Temps, Verviers, 2003. e: Michel Bedeur, “Auto-Mixte Pescatore”, Editons Vieux Temps, Verviers, 2006.

 

Inoltre ecco qualche illustrazione:

 

https://www.avatacar.com/blog/actualite/les-voitures-hybrides-en-detail/

 

http://www.automag.be/Histoire-de-l-usine-Pieper-Imperia

 

Applicazioni ferroviarie:

 

http://www.tramroma.com/common/gen_tecn/sist_trasp/pieper.htm

 

Le descrizione d’epoca della vettura esposta al salone di Berlino 1899 siu puo’ leggere (in tedesco) nel Giornale Politecnico tedesco, Band 314, Heft 12, 23 Dic. 1899, pp182-183:

 

http://dingler.bbaw.de/articles/ar314044.html

 

 

Ecco la replica dell’ing. Morello:

La Lohner-Porsche in una versione più recente di quella che appare nel fontespizio.                                                                                           

Avrei dovuto scrivere non “La prima auto ibrida fu concepita ancora da Ferdinand Porsche…” ma “Una delle prime auto ibride fu concepita ancora da Ferdinand Porsche…”, come di solito faccio nei miei articoli e non ho fatto in questa circostanza.

Ho preferito Porsche perché i suoi veicoli ibridi sono gli unici ad aver avuto un certo seguito industriale, anche se non di grande successo, tanto da essere impiegati ancora nella Prima Guerra Mondiale sotto il marchio Austro-Daimler, che anni prima aveva acquistato la Lohner, con Porsche insieme.

Per rimanere nel tema dell’articolo sulle auto elettriche e ibride, anche per le auto elettriche avrei sbagliato, citando Jeantaud che non fu il primo a proporle, come fu invece, sembra, Gustave Trouvé. Ho preferito ricordare Jeantaud perché anche lui è stato uno dei primi industriali dell’automobile elettrica e non solo un inventore. 

Il problema di stabilire chi fosse l’inventore di qualsiasi prodotto industriale di allora è comunque sempre difficile se non impossibile, per il semplice fatto che non c’è mai certezza sulle priorità. A quei tempi, i brevetti erano solo cartacei, noti solo a chi li aveva rilasciati e non esistevano mezzi di diffusione delle informazioni sufficientemente efficaci. Le contestazioni sono state innumerevoli: ad esempio, fra le più note, Thomson e Dunlop per lo pneumatico, Otto e Barsanti per il motore a combustione interna (inventato invece nel 1804 da De Rivaz e forse ancor prima dal grande Huygens, ma loro non lo sapevano), ecc. ecc. 

Come dicevo, la caccia alle priorità nelle invenzioni negli anni a cavallo fra Ottocento e Novecento, è una guerra persa in partenza; al momento, per il veicolo elettrico, ho trovato una priorità dell’ungherese Ányos Jedlik, del 1827, e per il veicolo ibrido (in questo caso un tram), una di Aristide Faccioli, del 1892.

 

Ringraziamo entrambi i nostri soci per questo interessante dibattito, a cui aggiungiamo le parole di chiusura di Patrick Italiano:

Concordo pienamente con la risposta dell’Ing Morello sulle difficoltà insormontabili a stabilire i primati cronologici e sulle sue altre considerazioni. L’unica cosa di cui non sono certo è se la realizzazione Lohner-Porsche abbia avuto un seguito industriale maggiore di quello dell’Auto-Mixte. I numeri che ho visti, ma non controllati, sulla Lohner / Austro Daimler non mi sembrano di ordine di grandezza maggiore rispetto a quello che si puo’ dedurre (nessun archivio con dati di produzione) dalle numerose illustrazioni di mezzi Auto-Mixte dal 1906 al 1913. Se le derivate del modello Lohner 1900 sono state prodotte in 11 esemplari (ho letto quella cifra) mi pare probabile che siamo su livelli simili per la vetturetta. Le 4 cyl. dal 1905 in poi hanno avuto più diffusione e varianti.  Pure quelle Auto-Mixte furono usate nel 1914, e un’autoblinda fu anche illustrata in una rivista dell’esercito tedesco nel 1916.

Se mi posso permettere, la principale differenza sta nell’esistenza di un servizio pubblicità alla Porsche odierna, mentre di Pieper non si ricorda più nessuno.

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La vettura Elettrica Touring fu costruita nel 1941 per Franco Mazzotti (1904-1942), uno degli inventori della Mille Miglia e suo principale finanziatore.

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