Motori leggendari III: il V8 Ader.
Articolo pubblicato il 20-06-2018
Nel frontespizio la vettura da corsa V8 Ader in un’immagine che mostra l’accoppiamento in serie di due blocchi V4 su un unico albero motore. (Archivo AS)
Il motore 8 cilindri con disposizione a V è associato alla produzione automobilistica negli Stati Uniti dagli anni precedenti la II guerra mondiale fino agli anni ’70 del secolo scorso. Tuttavia, prima di questo impetuoso impiego industriale, tali motori avevano conosciuto un’altra grande diffusione, precisamente nell’aeronautica, dagli albori alla seconda guerra mondiale, una scelta dettata ai progettisti dalla loro compattezza e dal conseguente favorevole rapporto peso-potenza. Vale per tutti l’esempio del motore Hispano Suiza tipo 8 costruito durante la prima guerra mondiale dalla casa madre e su licenza in quasi tutti i paesi alleati nel numero impressionante di circa 50.000 unità.
Ci si può domandare quando un motore V8 trovò posto in un’automobile per la prima volta. Questo avvenne quando la casa parigina Société Industrielle des Téléphones-Voitures Système Ader costruì tre vetture per la tragica corsa Parigi-Madrid del 24 maggio 1903.
Ader aveva avuto in produzione sin dal 1900 un motore V2. Due di queste unità accoppiate “in serie” diedero poi un V4. Due esemplari di un nuovo V4 presentato alla fine del 1902 accoppiati a loro volta fornirono il V8. Questa tecnica costruttiva “in serie” è opposta a quella “in parallelo” di molti successivi motori V8 spesso utilizzanti testate di motori già esistenti a 4 cilindri in linea montate su un nuovo blocco motore. Il motore Ader cosi’ ottenuto aveva una cilindrata di 6283cc e sviluppava 32HP. Due caratteristiche richiamano l’attenzione: il motore “quadro” (dimensione di 100 mm sia per l’alesaggio che per la corsa del pistone) e il peso di soli 645 kg della vettura completa che ne permise l’iscrizione delle nella categoria “Voitures Légères”. Il peso era identico a quello delle dominatrici della categoria, Renault e Darracq, mentre la potenza del motore si inseriva tra le due (30HP per Renault e 40HP per Darracq). Nonostante questi buoni presupposti e una buona esibizione di affidabilità (tutte e tre le vetture arrivarono al traguardo) la prestazione fu modesta. Le Ader si classificarono infatti al 12mo, 13mo e 23mo posto di categoria a tre ore dal vincitore e dopo il cinquantesimo nella classifica assoluta. Non si sentì più parlare delle Ader da corsa e sembra che due chassis furono ricarrozzati come vetture da turismo, ma il motore V8 non entrò mai in produzione.
Può essere interessante anche osservare che sempre nel 1903 l’ing. Levavasseur costruì il primo V8 per aviazione, quando il primo “più pesante dell’aria” doveva ancora sollevarsi in Europa! Levavasseur, da non confondersi come fatto in molte “storie” con Levassor, pioniere dell’automobile morto peraltro nel 1897, costruì i suoi V8 fino alla guerra mondiale. Anche Clément Ader (1841-1925), titolare della fabbrica automobilistica di cui parliamo, fu un pioniere dell’aviazione, ma fu soprattutto uno dei tanti inventori caratteristici della seconda metà del XIX secolo, i cui ritrovati segnano ancora la nostra vita quotidiana. A lui si deve, tra l’altro, l’invenzione di un apparecchio telefonico allo stesso tempo trasmittente e ricevente. Ader ideò e realizzò anche la prima rete telefonica della città di Parigi. La fabbrica di automobili Ader chiuse nel 1907 dopo aver abbandonato la produzione dei motori a V nel 1905 nonostante il modello con il nuovo motore V4 fosse ampiamente lodato dalla stampa specializzata (quattro articoli sulla “Locomotion Automobile” nel solo 1903 ad esempio).
La descrizione del motore Ader V4 del 1902-1903 (Archivio AS)
Il noto storico e collezionista Serge Pozzoli in un articolo del 1980 scrive: “Chi sia a conoscenza dell’ utilizzo di un motore V8 prima di Ader, si faccia avanti”. Aspettiamo ancora. (a.s.)