Topolino da corsa.

Articolo pubblicato il 06-01-2016

Topolino da corsa.

La Fiat 500 “Topolino” compirà 80 anni col 2016. La fama della piccola vettura è oggi fuori discussione come la sua rilevanza tecnico-industriale nella storia dell’automobile.

Forse dimenticato e’ invece il suo ruolo nelle corse italiane a cavallo della seconda guerra mondiale coll’impulso dato alla classe 750cc della categoria Sport che continuerà fin dentro gli anni cinquanta.

L’aumento dei costi dovuto alla guerra di Etiopia e alle conseguenti sanzioni aveva causato alla fine del 1936 l’impossibilità di rinnovare in termini economicamente accettabili il parco macchine delle vetture sport costituito da vetture sovralimentate ormai per lo più obsolete. Fu proposta quindi l’istituzione di una categoria Turismo (dal 1938 Sport) Nazionale che avrebbe utilizzato vetture derivate dalla serie. Si dovevano mantenere telaio e sospensioni con il blocco cilindri e il cambio della vettura di serie , mentre si poteva opearare liberamente (dal 1938) sui sistemi di distribuzione e di accensione e i freni potevano essere maggiorati senza cambiare il sistema di origine. Le piu’ diffuse vetture di serie di produzione italiana si prestavano benissimo a queste trasformzioni. La Fiat 508C/1100 fu la più popolare seguita dalla Fiat 500 Topolino e dalla più costosa ma efficacissima Lancia Aprilia e, in misura minore, dalla sei cilindri Fiat 1500, mentre le 6C Alfa Romeo di serie venivano utilizzate per la massima classe di cilindrata con carrozzerie speciali.

La fabbrica torinese SIATA commercializzo’ nel 1938 una testa per il motore Fiat 500 che divenne di uso universale per le vetture della classe 750 Sport Nazionale. Le valvole in testa ed un carburatore Cozette permisero un aumento di potenza fino a 27 cv a 5000 giri nel 1939 dopo un rialesaggio al limite della classe. Singoli preparatori intervennero sui motori a testa SIATA costruendo vetturette che misero spesso in difficoltà quelle ufficiali . Si distinse in particolare Vittorio Stanguellini che costruì una piccola serie di spider “tipo tank” carrozzate da Torricelli. Il romano Giulio Baravelli vinse il Campionato Italiano Sport Nazionale classe 750cc per il 1938 a 1939 con una di queste macchine.

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La foto raffigura il comasco Oreste Cortesi sulla Fiat 500 SIATA Stanguellini spider Torricelli alla partenza della Sanremo-Poggio dei Fiori del 19 maggio 1946.

 

Svariate decine di vetture Sport Nazionale derivate Fiat 500 furono costruite tra il 1937 e il 1947. Erano per lo più carrozzate spider, ma prima della guerra si videro anche alcune berlinette cosiddette “aerodinamiche”. La maniera più semplice di ottenere uno spider era di segare i montanti laterali…….In tal caso le vetture erano spesso elencate come “Fiat 500 trasformata spider”.

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Nella foto la trsformata spider di Strozzi-Turolla alla Mille Miglia del 1947. Turolla era un artigiano ferrarese che costruì diverse vetture Sport Nazionali su meccanica Fiat 500, 1100, 1500.

Diverse vetture nuove si unirono a quelle sopravissute alla guerra per una vivace stagione 1946, svoltasi soprattutto su piccoli circuiti cittadini. Il maggiore successo nella classe arrise al pilota romano Sesto Leonardi, attivo dal 1934 al 1967 e vincitore di 17 titoli italiani nelle varie classi sport entro i 1000cc! La vettura di Leonardi era una SIATA costruita nel 1940 per il Gran Premio Brescia (Mille Miglia) carrozzata spider da Motto e preparata da Stanguellini. Nel 1946 alla testa SIATA venne sostituita da Stanguellini una testa Marino, costruita in piccola serie da Marino Brandoli nella sua officina torinese. Un’ottimistica stima di 37cv fu dichiarata nel 1947.

Per la stagione 1947 fu deciso di riaprire le partecipazioni alla categoria Sport a regolamentazione internazionale (Annexe C). I motori furono molto più liberamente trattati e i telai Topolino , ormai insufficienti per le potenze raggiunte, furono spesso sostituiti da telai tubolari seppure per lo più di fattura artigianale.

Leonardi montò uno dei primi motori Giannini G1 sulla sua vettura ancora a telaio Topolino e dotato ancora di testa Marino. Il motore G1 aveva un terzo supporto aggiunto al monoblocco Fiat. Il radiatore era ancora montato posteriormente al motore come nella Fiat 500 originale. Leonardì domino’ la prima parte della stagione, accumulando un numero sufficiente di punti per permettergli di vincere il campionato italiano. Il suo grande avversario fu il parmense Carlo Pesci che vinse tutte le gare della seconda metà della stagione sfruttando le doti di uno speciale motore SIATA 750 a cinque supporti aggiunti al blocco Topolino montato su una leggerissima vettura carrozzata da Bertolini di Parma, dopo aver scartato ia graziosa ma troppo pesante spider originale.

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La partenza del Circuito di Sanremo, classe 750, 13 aprile 1947. In prima fila a sinistra Pesci, SIATA 750 spider, a destra Leonardi.

 

La Mille Miglia del 1947 fu vinta pero` da Mario Avalle /Prina seguiti da Pierino Avalle/Sandro Fiorio (il padre di Cresare). I fratelli Avalle avevano un’officina a Torino in cui costruirono vari e diversi esemplari di successo di derivate Fiat 500 per la categoria Sport Nazionale.

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Circuito di Sanremo, 13 aprile 1947. Pierino Avalle su SIATA tipo 1940, modificata Avalle, seguito da Carlo Pesci su SIATA 750 spider.

 La foto nel frontespizio rappresenta un successivo sviluppo delle vetture degli Avalle: Coppa delle Dolomiti, 11 luglio 1948. Sandro Fiorio su Fiat SIATA Avalle vincitore della classe 750, seguito dalla Fiat 500 Dagrada di Vasco Pasquinelli, ritirato.

 

La classe 750 annorevava in media 12/15 partenti per corsa, ma alla Mille Miglia del 1947 i partenti nella classe furono circa 40! Non tutte le realizzazioni erano ovviamente raffinate.

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Coppa delle Dolomiti, 11 luglio 1948, Giovanni Battista Cavarzerani su Fiat 500 spider preparata da Zanussi a Treviso, carrozzeria Vendrame di Bassano valica un Passo Rolle ancora innevato.

 Alcune avevano un aspetto bizzarro: la Fiat 500 Pulidori era stata realizzata in un’officina di Empoli. Era una Sport Internazionale di cui mancano notizio su motore e telaio. Si dimostro’ velocissima alle Mille Miglia del 1947 conducendo la classe 750 fin quasi a Roma.

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Circuito delle Cascine, 20 luglio 1947, la Fiat 500 Pulidori.

Nel 1948 i costruttori con maggiori disponibilità economiche cominciarono a pensare di effettuare le fusioni del blocco motore in proprio. Il primo ad operare fu la Casa dell’Auto di Torino produttrice della Testadoro per motori Fiat 500. Quell’anno fu approntato un motore che col Fiat 500 originale aveva in comune la sola misura dell’interasse dei cilindri di 61mm. Il telaio era tubolare a traliccio. Le Testadoro furono piacevolmente carrozzate da Zagato e corsero con successo nel 1949. Il loro aspetto era ormai quello di una vera macchina da corsa.

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La Testadoro 750 Marinella Zagato vittoriosa alla Coppa Michelin del 4 settembre 1948, con alla guida il titolare della Casa dell’Auto Giorgio Giusti.

 Gli altri costruttori dovettero correre ai ripari e Stanguellini varò nel 1950 una testa bialbero per un blocco da 750cc, cambiando totalmente in questo modo l’architettura originale del motore Fiat. Stanguellini fu seguito presto da Giannini con il bialbero G2 per le Giaur di Taraschi. L’unica caratteristica che richiamava le origini era la misura dell’interasse dei cilindri., ma senza le Topolino speciali non vi sarebbe stata classe 750cc categoria Sport nelle corse italiane.

10 thoughts on “Topolino da corsa.”

  1. Paolo Bellinazzi says:

    Complimenti, articolo BELLISSIMO!!!

  2. Franco Dameno says:

    Ricrca veramente scrupolsa e completa
    Bravo !!

  3. G.Sangiorgi says:

    Veramente interessante ,BRAVO

    1. Alessandro Colombo says:

      Una interessante ed approfondita analisi di una pagina poco noto dell’automobilismo italiano.
      Complimenti vivissimi.

  4. Claudio Bonfioli says:

    Bellissimo articolo e fotografie interessantissime.
    Complimenti, un ottimo inizio del 2016

  5. Casiraghi Michele P. says:

    Bellissimo articolo su un argomento che merita davvero un approfondimento. Complimenti!

  6. donatella Biffignandi says:

    articolo interessantissimo, originale e molto ben documentato. Complimenti!

  7. Lorenzo Rostirolla says:

    Ottimo articolo: mio zio Ferruccio Levorato ha partecipato a gare con una C in particolare alla Coppa d’oro delle Dolomiti però nella Turismo inoltre conosco bene la Sig.na Vendrame figlia del Carozziere che ancora partecipa ai raduni con una nuova 500 carrozzata dal padre con meccanica Abarth.

  8. pietro corradini says:

    bellissimo articolo complimenti.ne sono venuto a conoscenza perché cerco informazioni su una barchetta con mot siata ex achille sorlini targ bs 28253.

  9. vito says:

    Nella foto della vettura numero 63, la prima figura a sinistra parrebbe essere Giuseppe Busso.

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